Trofeo ACI ESport Turismo Cup 2022 iRacing. A Hockenheim, Marcenò vola, Barone resiste.

Al secondo appuntamento in Germania Simone Maria Marcenò conquista emtrambe le manche. Manche 2 da dimenticare per Barone. Alberti, che gare!

Che il Trofeo ACI ESport Turismo Cup avesse il suo re, con o senza corona, lo si era evinto già dal primo momento. L’esordio in chiaroscuro di Simone Maria Marcenò in terra olandese è stato spazzato via da una prestazione sontuosa, un leccarsi le ferite per ripartire all’attacco, come sua consuetudine, ottenendo qui in Germania due vittorie fondamentali per riaprire completamente una classifica generale che lo vede ora a soli tre punti da Rocco Barone.

La pessima partenza di gara 2 a Zandvoort sarà costato qualche allenamento fuori programma, perché qui all’Hockenhemring tutto è filato via come da copione. Delle due, gara 1 si mostrata decisamente più spettacolare, con diverse sfide che hanno tenuto banco nel corso dei sui 17 giri. La più spettacolare sicuramente quella tra Madsen e Alberti nelle primissime battute, con quest’ultimo già in regime di “cazzimma”, andando a punzecchiare Lao, bravissimo e certamente da rivedere per la qualità nel saper difendere con grane stile e personalità la sua quarta posizione.

Il ritorno del danese ci regala una serie di manovre assolutamente uniche, coi due in grado di sfidarsi senza mezzi termini, ma sempre con grande correttezza. Purtroppo, l’ennesimo net cose, ad oggi tra i protagonisti in negativo, costerà al pilota della MAG-Performance SRT un testacoda con urto annesso che metterà fine al suo stato di grazia.

Nel frattempo il contest “un team, un perché” lo vince a suffragio universale Absolute Motorsport, con Caserta a bersaglio sul povero compagno di squadra Roberto Kovac. Capita.

Là davanti, a Marcenò non riesce l’intento di prendere il largo, sempre tallonato da un coriaceo Rocco Barone, mai come ora in grado di primeggiare al suo pari. Un ritmo impossibile per tutti, col solo De Matteo capace di spremere al meglio la propria vettura, rimanendo sempre a distanza di tiro, primo spettatore del duello ravvicinato dei due là davanti. E non è poco.

Il tentativo di sorpasso di Barone arriva puntuale al minuto 22. Un attacco al tornante sicuramente ben congeniato, ma reso meno incisivo in virtù di una altrettanto grande staccata del pilota Altus, che non porterà a nessun bigone, se non alla conferma di aver vissuto una prima gara all’insegna dell’equilibrio, pur evidenziando in Simone Marcenò una padronanza assoluta.

Chi si pregustava il proseguo della sfida anche in gara 2 ne sarà rimasto deluso. Mettiamo le temperature più alte o altri motivi a noi sconosciuti, ma resta però il fatto che si è indubbiamente scemato.

Cosa sarebbe successo senza quell’errore di Barone, e non ce ne voglia, dopo poche curve dal via? Certamente inatteso, pur con De Matteo dietro a pressarlo, che certamente avrà riportato alla memoria di qualcuno la gara di Marcenò di due settimane prima. Per il pilota Coanda il recupero obbligato non è stato esente da imprevisti, come il contatto su Bellini, tutto allo scopo di subire il meno possibile la posizione del rivale Marcenò, nel frattempo, in totale disinvoltura e senza minaccia alcuna, a comandare là davanti.

Chi coronerà con una grande prestazione gara 2 sarà senza ombra di dubbio Alberti. Il presagio lo offre già all’ottavo giro, grazie al sorpasso su Passoni nel mistico del kartodromo, ai più sempre emozionate, che gli vale la terza posizione. Per la lode bisognerà aspettare l’ultimo giro, con quella staccata da applausi su De Matteo, un secondo posto finale, utile più a confermarne il talento oltre che alla gioia personale.

Certo, nel mentre, Marcenò era in procinto di esultare per l’incredibile en plein, così come Barone sospirava per una pur positiva quarta posizione, tutti spinti dalla propria ambizione, chi più e chi meno, volta alla supremazia, come un re, con o senza corona.

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