In Austria, spettacolari duelli tra Marcenò, Madsen e Barone. La spunta il pilota Logitech G Altus, ma MAG-Performance SRT batte un colpo!
“Oh Marcenò, perché sei tu Marcenò?”. Si riassume così una delle poesie più belle, scritte, dirette e narrate su Simone Marcenò. Sulle tortuosità del Red Bull Ring, circuito di per sé privo di particolare fascino, si sono vissute delle battaglie che faranno sicuramente la storia di questo Trofeo ACI ESport Turismo Cup. Attore principale, neanche a dirlo, è stato ancora una volta Simone Marcenò, autore di due gare da standing ovation, per personalità, carisma, lucidità e freddezza nel saper sia attaccare, ma soprattutto difendersi da altrettanti due piloti, Barone e Madsen, capaci di duellare alla pari e, soprattutto, senza particolari tatticismi.
La griglia di partenza di gara 1 era già di per sé motivo di enorme interesse, col siciliano dietro sia al danese che al pilota Coanda Simsport. Ed alla luce verde i tre non si sono mai risparmiati, battagliando sino alla bandiera a scacchi. Al pronti via, Marcenò è bravo a scalzare subito Nick, puntando da vicino Rocco. Poche curve ed il soprasso arriva puntuale. Sarà l’inizio di una battaglia furente, fatta di nervi di istinto, di staccate impossibili ed incroci di traiettoria che più volte hanno fatto urlare al contatto, ma che mai, mai, in realtà, sono usciti dai binari dell’estrema correttezza. L’esempio lampante arriva puntuale all’ottavo giro, con l’attacco di Barone sul siciliano. Un giro totalmente side by side, guardandosi praticamente negli occhi, spinti dalla lotta di primeggiare in classifica generale, ma in realtà col desiderio naturale, infimo in ogni pilota, di prevalere sull’altro. Coi tre che sopraggiungono indenni all’ultimo giro, ci si aspetta l’ennesimo attacco di Barone, ma è Madsen a prendere il sopravvento, attaccando con una manovra repentina l’italiano. Un sorpasso che lo destabilizza, più concentrato su dove e come attaccare Marcenò, e che permetterà proprio a quest’ultimo di prendersi un discreto margine per andare a vincere, senza particolari pressioni, gara 1. Ai limiti dell’umano.
Il vuoto alle loro spalle ci regala comunque altrettanti bellissimi duelli, come quello tra De Matteo, Passoni e Larnè, col primo bravissimo ad avvantaggiarsi proprio all’ultimo giro sul pilota della Orion Race Team, prendendosi con merito una pur gloriosa quarta posizione.
La breve pausa in vista di gara 2 non abbassa il livello di adrenalina, altissima per tutti. Questa volta è Madsen a partire davanti a tutti, seguito da Barone, Marcenò ed Alberti. Da rivivere insieme i primi istanti. Al via il danese non è perfetto venendo superato da Barone. Al tornante, una sbavatura in uscita di Rocco, permette al danese di tornare al comando, seguito da Simone. Ma il talento del team Coanda è ancora ignaro di ciò che gli capiterà da lì a poco. Una brutta uscita in T1 del secondo giro gli scompone la vettura, portandola ad urtare con violenza il muretto di protezione. Tutti pensano ad un ritiro, ma, miracolosamente, la vettura ne esce indenne, obbligando però Rocco a ripartire dalla dodicesima posizione.
Col gradino più basso del podio lasciato improvvisamente libero, si accenda una bellissima sfida tra il trio Alberti, Lanzani e Lao. E un guizzo permetterà proprio a Lanzani di prendersi la posizione, lasciando Alberti inerme sull’attacco, quale primo spettatore di una manovra assolutamente ben congeniata. Ma il giro clou sarà l’undicesimo. Soprasso da manuale di Marcenò in ingresso T1, ma la risposta di Madsen non si fa attendere, tornando così al comando in ingresso T2. L’italiano non demorde; gli rimane incollato per diverse curve, per attaccarlo poi laddove nessuno potrebbe mai aspettarselo. Livello di difficoltà improponibile.
Nel Frattempo, Alberti mette fine alle sue speranze di salire sul podio prendendosi uno dei pochi drive through della serata, quasi in relax per i giudici di gara.
Ma arriviamo al penultimo giro. La lotta per la vittoria è quantomai in bilico. Attacco improvviso di Madsen; i due sono affiancati. Il danese ha il vantaggio di traiettoria, ma, ancora una volta, la difesa di Simone appare solidissima, confermandogli la leadership. Sarà questo l’ultimo tentativo. Marcenò non gli darà più modo di ripetersi, andando a vincere la sua quinta gara su sei disputate.
Alle loro spalle un ottimo Lanzani vive l’ebrezza di salire per la prima volta sul podio, seguito da un altrettanto bravo Ioffredi. Il recupero di Barone lo porterà a chiudere in quinta posizione, approfittando anche di un problema occorso a Lao nelle ultimissime battute. Una posizione che gli permette così di perdere meno unti in classifica generale, che vede ora il siciliano comandare con discreto margine sullo stesso pilota Coanda.
Ma chi pensa che tutto sia ormai deciso si sbaglia, e di grosso!