In Ungheria Barone e Marcenò si dividono gli errori, ma il pilota Coanda Simsport torna leader. Balzo in classifica per Orion Race Team
Tsunami in Ungheria. Cinquanta minuti di di tutto e di più. Due gare che hanno movimentato e non poco la leadership di questo ACI ESport Turismo Cup, offrendoci diversi spettacoli in pista che, in tutto il loro fascino, hanno sofferto le caratteristiche di un circuito di natura restio nel promuovere sorpassi, strozzando non poco l’enorme potenziale offerto dai vari partecipanti.
Questa tappa verrà ricordata per la sfida, feroce, tra Barone e Marcenò, ma è così allineati, mai così vicini mai così inaspriti nel prevalere l’uno sull’altro. E di fronte a tanto po’ po’ di roba, il dettaglio, per certi versi la finezza, ha assunto un ruolo chiave; su tutti l’ottimo spunto al via di Barone, abile a prendersi la posizione sul rivale.
E dalla fase di attacco, il pilota Coanda è stato bravissimo a passare alla modalità difesa, correndo per venticinque minuti con Simone praticamente incollato al paraurti. Una situazione non facile e che ha reso merito a entrambi i piloti, offrendoci due stili e due pensieri totalmente differenti, ma, al contempo, efficace di una bellezza sopraffina. Solo la pista, ahimè, troppo condizionante, non ci ha permesso di vivere appieno tanta grazia, ma ciò a cui abbiamo assistito è stato di un livello altissimo. Certo è che il fattaccio dell’ultimo giro potrà condizionare non poco le sorti del campionato, con quegli inc di troppo di Marcenò costati un drive-through che, nell’impossibilità oggettiva di scontarlo, hanno comportato allo stesso pilota Altus una penalità di 35 secondi. Calcolatrice alla mano, ventiduesima posizione e solo 5 punti in campionato. Una manna per Barone che vince così la sua seconda gara stagionale, balzando con veemenza al comando della classifica generale.
Accantonando per un istante questo dualismo pluriosannato, Gara 1 ci ha regalato tanti altri momenti impossibili da non menzionare, a partire dalla seconda posizione di Passoni, sempre più a suo agio a bordo di questa Porsche. Dietro di lui, un ottimo Joann Rouyer, all’esordio assoluto in questo campionato, è stato l’autore della manovra più spettacolare dell’intero evento. Un salvataggio, e miracoloso pare essere l’aggettivo più indicato, di una vettura hai più indomita, che comporterà sì l’uscita per prati, così come il sorpasso dello stesso Passoni, ma districata con una efficacia tale da renderli il giusto merito.
Chi meglio di tutti è riuscito ad affrontare una gara interamente all’attacco è stato senza ombra di dubbio Alberti, partito, udite bene, trentunesimo e chiudendo undicesimo, venti posizioni guadagnate qui all’Hungaroring, regalandoci uno tra i sorpassi più belli, ossia quello su Lao al sesto giro. In sunto, gara strepitosa, terminata oltre le più rosee aspettative.
Per finire, nota puramente statistica dai connotati interessanti, c’è da constatare 10 team indifferenti nelle prime 10 posizioni; una casualità non fine a sé stessa, anche com’è andata a finire gara 2, simile alla sorella.
E parlando proprio di gara 2, il copione almeno davanti cambia poco. Barone si dimostra ancora una volta più a suo agio al via, confermando la prima posizione. Ma l’animo di Marcenò appare decisamente più combattivo e l’attacco, qui dove tutto sembra impossibile, assume sembianze sempre più concrete e come un lampo arriva puntuale. In un incrocio di traiettorie, il siciliano trova un’uscita decisamente più veloce che lo porterà il comando. La reazione di Rocco è fulminea., ma nella staccata successiva arriva il contatto.
Sta di fatto che a venti minuti dal termine Marcenò è costretto a ripartire dalla settima posizione, così come Barone chiamato ad accettare il verdetto della direzione gara che lo penalizzerà di 10 secondi sul tempo finale. Un turbinio di colpi di scena che catapulta in prima posizione Passoni, in gara 2 ancor più veloce di quella precedente, seguito da uno strepitoso Alberti, partito in posizioni più nobili, e Madsen, un muro su Marcenò, alla fine terminato quarto, che le ha provate davvero tutte sul danese, autore di una difesa che farebbe invidia alla nomea del calcio italiano.
Per il pilota Coanda solo un’ottava posizione che, pur nella disgrazia, lo mantiene sempre leader di una classifica generale, con 21 punti di margine su Simone Marcenò.
Fortunatamente non ci sarà un attimo di pausa; la settimana prossima, saremo già a Spa-Francorchamp, certi di vivere senza riserve uno spettacolo indimenticabile, mentre tra due settimane, al Nurburgring, tireremo fuori dal cilindro il nome del primo campione del Trofeo Turismo targato ACI ESport.