Trofeo ACI ESport Turismo Cup 2022 iRacing. Marcenò conquista Spa. Ora la vittoria è ad un passo.

In Belgio il pilota Altus Esports sbaraglia la concorrenza. Un ottimo Madsen si candida per il secondo posto. Barone, gara da dimenticare.

Se qualche vostro conoscente dovesse essere alla ricerca di una bella trama thriller, consigliategli pure queste due ultime gare del ACI ESport Turismo Cup, Un continuo susseguirsi di colpi di scena, di speranze in frantumi per alcuni e nuovi inizi per altri, con l’unica certezza di non dover mai dare nulla di scontato.

Chi ha consegnato su un piatto d’argento il titolo a Barone nel post Hungaroring, sta rivedendo il piatto dopo quest’ultima gara consapevole del fatto che le sentenze si pronunciano solo a bocce ferme, non ora, dove tutto può portare al contrario di tutto.

Ora, alzi la mano chi poteva immaginarsi una penultima tappa così sfortunata per il pilota Coanda. Alzi la mano chi poteva anche solo pensare a quel testacoda, sopraggiunto alla Source poco dopo la luce verde. Un errore del tutto inaspettato, pagato carissimo con l’ultima posizione, ossia al vertice opposto del suo rivale Marcenò. E anche qui si potrebbe aprire un altro capitolo del nostro film; quella sfida pazzesca con Rouyer e Madsen per la prima posizione, soprattutto col francese, inizialmente bravo a sapersela prendere, e dove se non alla Kemmel, difendendola con incredibile fattura dagli inesistenti attacchi di un Simone accecato dalla bramosità di vincere la manche. E ricordando l’anniversario della morte del mito Ayrton Senna, non esiste niente come la citazione di una sua frase “Non esiste curva dove non si possa superare” potrebbe sintetizzare al meglio lo spettacolo offerto da questi tre piloti.

Il quinto giro sarà il momento clou. La Kemmel sempre il luogo prescelto. Una precisa entrata di Marcenò obbliga Rouyer a desistere, dovendo anzi subire anche il sorpasso di Madsen. Manovre apparentemente semplice, ma in realtà di una qualità di una difficoltà di livello altissimo.

Col siciliano abile a trovare un piccolo margine dai suoi avversari, le prime posizioni e rimarranno inalterate spostando l’attenzione di tutti sul duello le loro spalle per la quarta posizione. Ad avere la meglio sarà Larnè davanti a Passoni, De Matteo e Favia. Ma bravi tutti per lo spettacolo offerto. Sprofondo, invece, per Barone, che chiuderà soltanto sedicesimo.

Ma se per lui gara 1 risulterà essere una mezza tragedia, quella successiva rischia di essere un vero e proprio incubo, a partire dal via, con la rasserenante decima posizione.

In realtà il pilota Coanda sarà molto bravo a proseguire la lenta rimonta verso le prime posizioni, ma l’ultimo giro è l’emblema della sua sfortuna, qui in terra belga. E se per Simone qui alla Kemmel è il luogo della rinascita per lui La Source è il luogo della disperazione: impensabile staccata di De Matteo che urta il compagno di squadra Rouyer, andando in testacoda proprio davanti a Rocco, che nel divincolarsi ripartirà dodicesimo. Non bastasse, sarà costretto a subire l’impossibilità di scontare una penalità venendo retrocesso in un’anonima diciassettesima posizione finale. Il tutto mentre Spa-Francorchamps incorona le gesta di Simone Marcenò, autore di un’altrettanta gara perfetta, valsa l’ennesima vittoria.
Alle sue spalle, terminerà Madsen, molto a suo agio qui nelle Ardenne, davanti a Rouyer, Favia e Lao, veramente molto bravo nel conquistarsi una bellissima quinta posizione.

Per la lotta al titolo l’ultima gara del Nurburgring ci offre uno scenario abbastanza chiaro. Marcenò davanti a tutti, con Madsen secondo a -37 e Barone scivolato a -59. I più spavaldi potrebbero già azzardare il loro verdetto.

Dal canto nostro, la qualità di questa trama ci spinge ad aspettare l’ultima curva di Gara 2 prima di festeggiare il nome di colui il quale potrà finalmente dire di essere il campione di questo incredibile Trofeo.

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